giovedì 16 aprile 2009

Il triste destino dei rifiuti da costruzione e demolizione. La discarica non è il paradiso.

In Italia ad ogni abitante, sono attribuibili ogni anno circa 400 kg di rifiuti da costruzione e demolizione (C&D) e le tonnellate di rifiuti inerti derivanti dalla demolizione di edifici, sono 34!
Solo una parte di questi rifiuti riesce a “sfuggire” alla discarica per essere riutilizzato o riciclato: il resto viene classificato come frazione inutilizzabile e costituisce esclusivamente un peso per l’ambiente. I rifiuti di costruzione e demolizione sono per questo divisibili in tre categorie:

  1. Frazione riutilizzabile: costituita da elementi che possono essere riutilizzati conservando la propria forma. E’ il caso di finestre, travi in acciaio ecc, che una volta smontate, possono essere ricollocate in altri fabbricati;
  2. Frazione riciclabile: costituita sia da scarti di produzione che da rifiuti di demolizione, comprende quei materiali che, se sottoposti a trattamenti che ne modificano la forma e la funzione, possono essere riutilizzati;
  3. Frazione inutilizzabile: costituita da elementi che, non potendo né essere riutilizzati né riciclati, vanno conferiti in discarica: l’inferno per i rifiuti ma soprattutto per l’ambiente. 
I rifiuti in discarica, se non preventivamente differenziati, causano emissioni di gas serra quali metano ed anidride carbonica. Peggio ancora quando si tratta di rifiuti abbandonati abusivamente nelle discariche non autorizzate che inquinano e deturpano le periferie urbane. 
I 51 inceneritori italiani non risolveranno il problema dei rifiuti. Separare, riciclare e riutilizzare: è questa la soluzione sostenibile al problema rifiuti.

Approfondimenti  

Vi propongo un articolo tratto dal sito di Greenpeace sul trattamento dei rifiuti ed un dossier a cura di edilportale sul recupero ed il riciclaggio dei rifiuti inerti. 

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