
Dubai, David Fisher, Fabio Bettazzi e Marco Sala, Rotating Tower
Un maxi mulino a vento alto circa
L’energia necessaria al proprio funzionamento, il grattacielo la produrrà da sé ruotando intorno al nucleo in cemento armato. Molta altra ne produrrà grazie ai pannelli fotovoltaici collocati sulle coperture dei singoli appartamenti. Si stima che il risparmio energetico garantito da queste tecnologie che sfruttano le fonti energetiche rinnovabili, consentirà di ammortizzare i costi per la realizzazione dell’opera in un periodo di circa 55 anni.
L’edificio sarà realizzato per il 90% in stabilimento perché costituito essenzialmente da un nucleo centrale in cemento armato intorno al quale montare le unità prefabbricate: 48 moduli per ogni piano. Questo tipo di realizzazione, riducendo le operazioni da effettuare in cantiere, limiterà il rischio di incidenti in fase esecutiva assicurando contemporaneamente i controlli di qualità sul prodotto finito.
E’ evidente che il fascino dell’edificio va ben oltre i criteri di ecosostenibilità e sicurezza con cui è progettato: ogni piano ruota al variare del vento e, grazie alla sua pianta quadrata, fa mutare continuamente l’aspetto dell’edificio. E poi immaginate la sensazione che si proverebbe addormentandosi ammirando un panorama e svegliarsi vedendone un altro… non pensiate però che il movimento dei piani possa essere di disturbo per gli utenti! Fisher assicura che sarà talmente lento da essere difficilmente percepibile.
Complimenti a Fisher, Bettazzi e Sala che da Firenze portano a Dubai questo progetto high-tech di architettura ecosostenibile.
Approfondimenti
Nulla meglio di un video può rendere questa architettura dinamica
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