mercoledì 20 maggio 2009

Cause della riduzione della risorsa legno, alternative possibili per un uso ecosostenibile

Il legno è un materiale naturale di origine organica, il che lo rende materiale rinnovabile per eccellenza. Nonostante ciò, si sta rapidamente esaurendo, perché domanda ed offerta viaggiano a velocità differenti.

Poiché la maggior parte del legno che consumiamo proviene direttamente da piantagioni vergini, ogni anno vengono distrutti più di 10 milioni di ettari di foreste. Secondo il programma Forest Watch del World Resource Institute, circa l’80% delle foreste vergini del pianeta è già stato distrutto e, a detta del World Wildlife Fund (WWF), un decimo delle specie arboree mondiali è minacciato dall’estinzione.

Il rischio più grande che le foreste corrono, è quello del taglio a raso, sistema di taglio rapido ed economico che rimuove alberi e sottobosco creando aree che, prive di qualsiasi forma di vita, impiegano dai 100 ai 150 per ritornare foreste. Sembra uno scenario drammatico, e lo è, ma meglio tornare foreste prima o poi, che non ridiventarlo mai più. E’ molto più probabile, infatti, che in seguito alla deforestazione indiscriminata, i suoli un tempo ricoperti dalla foresta, vengano sfruttati ad uso agricolo o, peggio, per lo sviluppo di insediamenti umani ed infrastrutture. Il risultato è che i suoli da fertili diventano sterili, e talvolta desertici.

Non si può restare a guardare. Bisognerà pur fare qualcosa.

L’Università Reale Svedese di Tecnologia, insieme alla KTH-Tra, ha messo a punto un nuovo sistema per segare i tronchi denominato “segaggio stellare”, in grado di ridurre gli sprechi di un terzo e produrre legno più resistente.

Un’ipotesi è quella di ridurre il consumo di materia prima sfruttando una delle caratteristiche del legno: la durabilità. In Olanda, è stato messo a punto il sistema PLATO (Providing Lasting Advanced Timber Option) che aumenta la durabilità del legno attraverso un trattamento termico senza l’impiego di alcuna sostanza chimica.

Un’altra delle alternative possibili per un consumo sostenibile della risorsa legno, è l’acquisto da parte di ditte e consumatori, esclusivamente di prodotti certificati come provenienti da foreste gestite in modo sostenibile. Attualmente l’unico marchio in grado di garantire questo presupposto è l’FSC (Forest Stewardship Council).

Anche il riciclaggio della materia prima può aiutare a ridurne il consumo: scarti di segherie e tronchi di piccolo diametro, possono essere utilizzati per produrre derivati del legno quali compensati, multistrati, truciolati, pannelli in fibre, pannelli in lana di legno, impiallacciature e legno lamellare che, per quanto possano essere definiti ecosostenibili perché utilizzano scarti di altre lavorazioni, necessitano molto spesso l’incollaggio e l’additivazione con una serie di prodotti talvolta tossici.

Sono tante le alternative sostenibili alla drammatica situazione delle foreste del mondo. Pensare che non avvertiremo le conseguenze del degrado ambientale solo perché le aree geografiche in cui è compiuto sono lontane da noi, non è corretto. Compiendo scelte architettoniche mature e consapevoli, possiamo evitare che la distruzione delle foreste continui.

Approfondimenti

Il legno nell'edilizia, una crescita esponenziale. Leggi questo articolo su Edilizia.blog

L’albero della vita - Klimt

Visita il sito del WWF e quello dell’FSC

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